
Ci sono nella nostra penisola luoghi magici, che legano la loro storia ad aneddoti e leggende. Altri luoghi, invece, sono famosi per le attività che si svolgono. Pesariis è uno di questi.
Un particolarissimo aspetto del meraviglioso arcipelago delle “Isole del vento” è la possibilità che fornisce ai trekkers di organizzarsi diversi itinerari, tutti ben segnalati e raggiungibili con ottimi sentieri, dove possono raggiungere tutte le opere di artiglieria navale e contraerea erette sul territorio tra il 1767 e il 1943.
Una esperienza rara di trekking nella natura e nella storia che consente in percorsi unici di godersi la macchia mediterranea e l’archeologia di guerra, il tutto costantemente circondati dalla vista del mare più bello del mondo.
Il sistema di fortificazioni dell’arcipelago di La Maddalena è stato pensato e costruito in tre periodi differenti per rispondere ad esigenze contingenti legate alla difesa nazionale:
Il primo nucleo di fortificazioni risale al Settecento, quando il Regno di Sardegna, per affermare in maniera definitiva il suo dominio sulle Isole Intermedie rivendicate dalla Corsica, procedette ad una occupazione militare in piena regola e conseguentemente ad una difesa del territorio.
Era il 14 ottobre del 1767: un contingente di soldati comandati dal maggiore La Roquette sbarcò a La Maddalena, chiese la formale sottomissione dei pastori corsi che abitavano le due isole maggiori e provvide a creare un trinceramento che garantisse la difesa nel caso del temuto attacco da parte dei genovesi.
Nel 1771 il viceré di Sardegna, conte di Hayes, fece costruire sull’isola di Santo Stefano la prima vera fortificazione, la Torre Quadrata, a guardia del braccio di mare più frequentato dai velieri di passaggio nelle Bocche di Bonifacio. Negli anni seguenti, fino al 1806, fu ampliato e reso completo con la costruzione dei seguenti forti: Sant’Andrea, al vertice del triangolo comprendente l’abitato di La Maddalena, rinforzata a sud dalle batterie Balbiano a ponente e Sant’Agostino a levante. A dominare i canali di accesso furono eretti i forti San Vittorio e Santa Teresa; forte San Giorgio sorse a ponente dell’isola di Santo Stefano e forte Carlo Felice fu posto a dominio dello stretto tra Santo Stefano e Caprera.
Questi antichi fortini dominano l’arcipelago e ci regalano un patrimonio storico ineguagliabile, scopriamo tutte le escursioni tra le prime batterie erette sull’arcipelago.
È stata ultimata nel 1773, è dotata di casematte (locali chiusi, muniti di una o più cannoniere, adibiti alla protezione contro l’artiglieria nemica), protetta con murature e volte molto spesse e robuste, ha pianta quadrata ed è circondata da un fossato profondo e largo tre metri superato da un ponte levatoio. Era dotato di forno, cucina, prigione e sala del Presidio. Presenta finestre lunghe e strette e ospitava cannoni con una gittata di 2.500 metri.
Ha una forma oblunga, con l’ingresso protetto da un tamburo aperto da feritoie e fungeva anche da polveriera. Diversamente dagli altri forti, poiché tutti i suoi lati ospitavano bocche da fuoco, tutti i vani di servizio sono collocati al centro del piazzale. Il forte fu determinante nell’azione del febbraio 1793 e sulle sue mura sventolò in quella occasione, per la prima volta, la bandiera dei maddalenini voluta da Domenico Millelire.
Viene chiamato “Guardia Vecchia”, fu eretto sul punto più elevato dell’isola di La Maddalena a quota 146 metri s.l.m. al fine di proteggere dall’alto tutte le batterie. Ha una forma ottagonale con un solo piano. Disponeva di una torre sopraelevata sormontata da un pezzo di artiglieria di grosso calibro su base mobile rotante. È oggi sede del Centro di Telecomunicazioni della Marina Militare.
Tra gli antichi fortini è oggi quello più in rovina, fu costruito dopo che i fatti del 23 febbraio 1793 dimostrarono la rilevanza strategica di Punta Tegge e Nido d’Aquila.
Costruito nel 1806, è protetto da un muro con feritoie e alte mura inaccessibili, dotate di bocche da fuoco girevoli. Al centro del piazzale sorge la polveriera poligonale, coperta da cupola e forgia per arroventare le palle di cannone.
Fu costruito subito dopo quello di Carlo Felice nel 1773. È anche conosciuto come forte di Napoleone, perché è da qui che bersagliò il centro abitato di La Maddalena nell’attacco all’arcipelago del febbraio 1793. Concorreva, con quello di Santa Teresa, a battere il mare tra la costa della Sardegna e di La Maddalena.
Il valore altamente strategico dell’arcipelago di La Maddalena per il controllo di tutto il mediterraneo fu evidenziato dall’Ammiraglio Nelson che nel 1803 scriveva:
“Se noi possiamo possedere la Sardegna non avremmo più bisogno né di Malta né di altro: essa quale stazione navale e militare è la più importante isola del Mediterraneo: possiede alla sua estremità settentrionale il più bel porto del mondo.” … “Se io perdo la Sardegna perdo la flotta francese.”
Ci sono nella nostra penisola luoghi magici, che legano la loro storia ad aneddoti e leggende. Altri luoghi, invece, sono famosi per le attività che si svolgono. Pesariis è uno di questi.
Le Grotte di Toirano sono un complesso di grotte generate dal fenomeno carsico in Liguria, nei pressi del paese di Toirano.
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