Si può dire che l’arcipelago di Caprera si trovi nel cuore dell’area creata per proteggere i mammiferi marini. Nel 2010 l’Università di Sassari, con il contributo del Parco Nazionale Arcipelago di La Maddalena, organizza un progetto che rappresenta la prima indagine scientifica dedicata allo studio di piccoli e grandi cetacei nell’area del Canyon di Caprera e nelle aree limitrofe.
Tra le attività è inoltre contemplato il monitoraggio di altri abitanti dell’arcipelago come le tartarughe marine (Caretta caretta), i diavoli di mare del Mediterraneo (Mobula mobular), gli squali verdesca (Prionace glauca) ed esemplari di avifauna marina protetta, come il raro uccello delle tempeste (Hydrobates pelagicus).
Il cosiddetto Canyon di Caprera, dove la costa orientale della splendida isola selvaggia si inabissa rapidamente con le sue rocce di granito per oltre mille metri, offre spesso la possibilità di avvistare ed avvicinare specie rare e spettacolari di cetacei pelagici, altrimenti difficili da vedere in prossimità delle coste.
In questa zona forti correnti, conosciute come “il giro di Bonifacio”, favoriscono lo sviluppo della catena alimentare. Questo fenomeno rende la zona ricca di vita, ma purtroppo contribuisce anche alla diffusione di elementi inquinanti come le macro e microplastiche. Al fine di sensibilizzare su questo grave ed invasivo intervento umano, nascono iniziative come i progetti “Settimane Natura & Ambiente” del Centro Velico Caprera, l’evento “Basta con la plastica ” dei volontari di La Maddalena e serate come “La Notte delle Balene” a Porto Rafael.
L’Associazione One Ocean Foundation dal 2021conduce anche un monitoraggio acustico di profondità con registratori che, lontano dalla presenza umana, studiano i diversi comportamenti dei cetacei in base ai suoni che emettono e quanto l’inquinamento acustico umano possa alterarli.
L’impatto delle attività umane in mare aperto, dell’inquinamento chimico ed acustico, le influenze negative sulla catena alimentare sono le principali cause della diminuzione e delle alterazioni comportamentali di questi grandi, intelligenti ma sensibili animali.
Non va dimenticato che sull’isola di Caprera, nel suggestivo antico borgo di Stagnali, opera dal 2000, in collaborazione con il Parco Nazionale dell’Arcipelago della Maddalena e il C.T.S, Centro Turistico Studentesco Giovanile, il Centro Ricerca Delfini.
Il Centro organizza visite guidate da personale qualificato di “dolphin watching”, in cui, soprattutto nei mesi in cui i rumorosi diportisti si riducono, è facile avere incontri con gli esemplari stanziali di delfino, con tartarughe marine che riposano in superficie e, spesso, con il tanto solenne ed immenso quanto innocuo squalo elefante, una delle specie a maggior rischio di estinzione.
Il Centro si occupa inoltre di offrire una serie di iniziative di valore pedagogico e culturale attraverso filmati, lezioni, percorsi formativi e conferenze su temi naturalistici ed ambientali.