
Nell’entroterra marchigiano, a pochi passi dal meraviglioso blu del mar Adriatico, si trova la Valdaso, una valle stretta che si snoda verso il mare con dolci colline.
Città a misura d’uomo, dove girare comodamente a piedi o in bicicletta, è ricca di capolavori d’arte e di architettura, ma non solo.
Anche la tradizione culinaria è un aspetto per nulla secondario di questa città che, una volta conosciuta, non si può davvero non apprezzare.
Nel capoluogo estense le attrattive storico-culturali sono numerosissime, tanto che è difficile fare una scelta.
Nel centro della città, dove sorge il castello, passeggiare per le vie trasmette un senso di pace e l’affabilità di ferraresi si concretizza nella accuratezza delle case e nella splendida ospitalità.
La cucina locale, poi, è un tripudio di sapori e di amore per la tradizione.
Ecco, perché, tra una visita e l’altra, vale la pena di provare i piatti tipici di Ferrara.
Simbolo della dinastia di Ferrara, il castello estense fu costruito nel XIV secolo sotto Niccolò II d’Este.
Nel corso dei secoli fu adibito a diverse funzioni come residenza per i soldati di corte, magazzino, scuderia e armeria finché divenne abitazione degli Este.
Per molto tempo fu simbolo proprio della potenza della famiglia nobile che lo possedette.
Conservato in perfette condizioni, è oggi visitabile e sede di iniziative, mostre e laboratori.
La Sala del governo, la Sala degli Stemmi, la cappella e la Loggia sono molto pregevoli per le loro ricche decorazioni.
La caratteristica che più colpisce quando si giunge in vista di Palazzo dei Diamanti è la composizione con oltre ottomila blocchi di marmo bianco e rosa.
Una facciata creativa progettata da Biagio Rossetti, per ordine di Ercole d’Este, alla fine del XV secolo.
Testimonianza dell’architettura rinascimentale, conserva al suo interno un cortile con chiostro e pozzo.
Oggi ospita mostre temporanee ed è sede della Pinacoteca nazionale di Ferrara.
Le antiche mura della città si estendono oggi per circa nove chilometri anche se in origine erano lunghe circa tredici chilometri.
Tra fortificazioni, torri e viali alberati, le fortificazioni medievali costituiscono una sorta di percorso lungo la storia.
In bicicletta o a piedi si possono organizzare delle piacevolissime gite che conducono fuori porta e permettono di conoscere la città nella sua intima bellezza lontano da edifici storici più famosi e raffinati.
San Giorgio che uccide il drago è la potente immagine raffigurata sul portale d’ingresso della Cattedrale dedicata al santo.
A poca distanza dal Castello, questo edificio sacro si impone in tutta la sua bellezza con la facciata di marmo e la raffigurazione di un vecchio e un giovane seduti su due leoni.
Anche in questo caso, l’architettura impone la sua presenza.
Edificata nel XII secolo, ha subito ampliamenti e ristrutturazioni che hanno dato luogo a un pregevolissimo crogiuolo di stili che vanno dal romanico al barocco.
Il campanile rinascimentale, forse progettato da Leon Battista Alberti, rimase purtroppo incompiuto.
Nell’entroterra marchigiano, a pochi passi dal meraviglioso blu del mar Adriatico, si trova la Valdaso, una valle stretta che si snoda verso il mare con dolci colline.
All’interno di un tour nell’Emilia Romagna, per chi desidera una vacanza all’insegna di storia, cultura e enogastronomia, non può mancare una tappa nella gloriosa Ferrara, di cui provare i piatti tipici.
La cucina ferrarese si inserisce alla perfezione nelle peculiarità della tradizione emiliana: ricchi, saporiti e curati nei minimi particolari, i piatti tipici di Ferrata spaziano dagli antipasti ai primi e ai secondi, con un posto privilegiato per i salumi.
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