
Le Isole Pelagie sono paradisi dove la natura regna sovrana e dove la storia scorre in ogni vicolo. Qui la più maestosa è senza dubbio Lampedusa.
Bologna romantica è infatti una meta molto apprezzata da turisti e coppie che in questa città riscoprono scorci e luoghi nascosti capaci di suscitare moltissime emozioni.
Del resto, qui le piazze e le bellezze architettoniche compaiono all’osservatore incorniciate da i portici più famosi d’Italia, tanto da essere candidati italiani per il 2020 al prestigioso riconoscimento dell’Unesco come Patrimonio dell’Umanità.
I portici di Bologna sono conosciuti in tutto il mondo, e non solo per la loro lunghezza. Un percorso di circa 42 chilometri (62 se si contano anche i portici fuori porta) che collega tutto quanto il centro storico mettendo in comunicazione piazze, monumenti e luoghi d’arte. Stili diversi di colonne ed archi che fanno da cornice ai paesaggi del centro storico, trasformandoli in stupefacenti quadri di vita reale.
Il portico di Santa Caterina è uno dei sette candidati dell’Unesco. Di stile medievale, basso, squadrato e piuttosto profondo, ha un soffitto ligneo, tipico delle abitazioni bolognesi di quell’epoca. Attualmente, è sede di diverse osterie.
I portici di Santo Stefano costituiscono un lungo porticato di età tardo medievale e giungono fino all’omonima piazza dove si intrecciano meraviglie architettoniche, di fronte ai quali bar e ristoranti offrono il punto di ristoro ideale per una pausa romantica
Tra gli altri i portici candidati Unesco ci sono quelli di via dell’Indipendenza, una arteria piuttosto importante nel centro della città, che collega Piazza Maggiore con la stazione ferroviaria.
Una delle piazze più importanti della città è proprio Piazza Maggiore, della quale ben tre lati sono occupati da palazzi con portici.
Qui si trovano i palazzi e i monumenti più importanti della città: la basilica di San Petronio, la fontana di Nettuno, il Palazzo del Podestà, il palazzo di Re Enzo e il Palazzo d’Accursio, nel quale si possono vedere una parte più antica risalente al XII secolo, dimora della famiglia Accursio, e una sede nel legato papale in stile gotico.
Gli altri portici degni di interesse per conoscere la Bologna romantica, sono quelli in legno decorato a mano di casa Isolani, quelli di porta Ravegnana e quelli delle case Seracchioli.
Forse non tutti sanno che a Bologna è presente una fitta rete di canali molto antica, costruita in due periodi successivi: nel XII e nel XVI secolo. Si tratta di un’opera imponente di grande ingegno, grazie alla quale venne portata l’acqua ad una città che ne era priva.
La funzione dei canali di Bologna era quella di sfruttare dei corsi d’acqua adiacenti: la posizione della città, caratterizzata da una pendenza verso la collina con un discreto dislivello, permetteva, infatti, un passaggio rapido delle acque. Nel Medioevo, lungo i canali, sorgevano anche diversi mulini da seta e mulini per macinare il grano, particolarmente utili all’economia locale. Col passare del tempo vennero ampiamente sfruttati per l’industria manifatturiera: i mulini non erano collocati direttamente sui canali, ma vi erano delle derivazioni laterali con un sistema di chiuse.
I canali principali erano quattro (Navile, di Reno, di Savena e Cavaticcio), ma in gran parte sono stati interrati. Tuttavia, nel centro di Bologna si può vedere uno scorcio veramente romantico, legato proprio a uno di questi canali.
Si tratta del Canale delle Moline, che è una prosecuzione del canale del Reno: situato a poca distanza da via dell’Indipendenza, in pieno centro storico, scorre tra palazzi colorati in una ambientazione particolarissima e molto suggestiva, oltre che particolarmente romantica.
Tra case e alti palazzi scorre infatti questo corso d’acqua, uno dei pochi che ha resistito alla cementificazione del Dopoguerra che ha, sotto questo profilo, modificato l’impianto idraulico cittadino.
Oltre ai portici, un altro tratto distintivo di Bologna è costituito dalle torri: la torre degli Asinelli è, infatti, un simbolo della città.
Costruita nel XII secolo nacque con funzione militare grazie alla sua altezza, che permetteva un’ampia visuale. Oggi costituisce, invece, un punto molto panoramico: dai quasi cento metri della sua cima, raggiungibile attraverso una scala intera, si può godere di una splendida vista su tutta la città e oltre.
La torre della Garisenda, invece, costruita nella stessa epoca della torre degli Asinelli, è molto più bassa, non raggiungendo per poco i 50 metri di altezza. La sua particolarità è quella di avere una notevole pendenza, dovuta a un cedimento del terreno sottostante. A causa di questo cedimento, è stata abbassata e non è possibile visitarla in quanto è attualmente in fase di ristrutturazione.
Le Isole Pelagie sono paradisi dove la natura regna sovrana e dove la storia scorre in ogni vicolo. Qui la più maestosa è senza dubbio Lampedusa.
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