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Grotte Di Toirano Vacanze Marine

Grotte di Toirano: trekking e storia

Le Grotte di Toirano sono un complesso di grotte generate dal fenomeno carsico in Liguria, nei pressi del paese di Toirano.

Queste grotte sono famose per le loro bizzarre ed imponenti formazioni calcaree, per i numerosi fossili di animali preistorici che vi sono stati rinvenuti e per la presenza di manufatti di culture preistoriche che le classificano come importante sito archeologico e costituiscono oggi una delle maggiori attrazioni turistiche dell’entroterra della Riviera Ligure di Ponente, con un numero di circa 100.000 visitatori l’anno.

La storia delle grotte di Toirano

Le grotte furono scoperte casualmente nel 1950 da alcuni agricoltori locali durante i lavori di scavo di un pozzo. In seguito furono esplorate e studiate dagli speleologi che attestarono la loro grande importanza geologica, paleontologica ed archeologica. Non solo di fronte a loro si aprivano una serie di sale interne che si inoltravano nella montagna per quasi cinquecento metri ma erano ornate dalla natura con una ricchissima varietà di concrezioni naturali, stalagmiti e stalattiti e colonnati arabescati dallo stillicidio di millenni.

Il complesso delle grotte di Toirano si articola in tre distinti sistemi di grotte, la Grotta della Bàsura, la Grotta della Strega e la Grotta di S. Lucia.

La Grotta della Bàsura è la più grande delle tre e contiene la maggior parte delle formazioni calcaree che la rendono famosa soprattutto come attrazione turistica.

La Grotta della Strega deve il suo nome a una leggenda locale secondo cui l’antro era l’abituale rifugio di una potente fattucchiera.

Infine, la Grotta di S. Lucia è stata scoperta per ultima ed è la più piccola delle tre.

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Visitare le grotte di Toirano

Il visitatore viene accolto da doppio ingresso che conduce ad una prima sala nota come “Sala Morelli”, dove campeggia uno scheletro completo di Orso Speleo. 

Attraverso uno stretto cunicolo si raggiunge la sala chiamata “Il Salotto”. Qui troneggiano concrezioni di calcite dalle svariate forme: i cornicioni calcarei che hanno evocato l’immagine del “Salotto”, le opalescenti colate di alabastro, stalattiti e stalagmiti che si uniscono in colonne. I loro colori variano dal bianco candido al rosso vivo dovuto alla presenza di ossidi di ferro e al grigio del manganese.

La visita prosegue nel cosiddetto “Corridoio delle Impronte”: piedi, mani e ginocchia si possono osservare nell’argilla ai lati del percorso, miste a quelle di orsi delle caverne. Queste sono state lasciate da uomini preistorici di circa 12.000 anni fa che con torce rudimentali si illuminavano il cammino annerendo le volte e le pareti delle grotte.

Liguria in immagini

Gli ambienti delle grotte di Toirano

L’ambiente più pittoresco è il cosiddetto “Laghetto” dove concrezioni a forma di piattaforme e cornicioni rivelano i livelli di un antichissimo lago.

La grande colata di calcio sullo sfondo indica lo scorrimento, per centinaia di migliaia di anni, di una sottile cascata che alimentava il bacino.

Nelle sue acque è inoltre stato rinvenuto un minuscolo crostaceo del genere Nyphargus che non raggiunge il centimetro di lunghezza, depigmentato e cieco a causa della sua evoluzione “cavernicola”.

Una lunga ed impervia scalinata consente poi di raggiungere il famoso “Cimitero degli Orsi”. Si tratta di un esteso strato di ossa di orso speleo, risalenti a più di ventimila anni fa. Gli orsi, che raggiungevano le sale interne della grotta per trascorrervi il letargo invernale, spesso morivano se non avevano accumulato grasso sufficiente durante la bella stagione. I reperti dimostrano che che l’Ursus spelaeus poteva raggiungere tre metri di altezza in posizione eretta, e gli oltre seicento chilogrammi di peso.

Al termine di questo interessante tratto si giunge nella “Sala dei Misteri”, antica dimora dell’uomo preistorico. Vi sono concentrate numerose testimonianze di interesse archeologico: impronte umane e di orsi delle caverne, tracce carboniose di fiaccole e palline di argilla rimaste attaccate alla parete contro cui furono scagliate.

Con un ultimo tratto in decisa salita si giunge all’ “Antro di Cibele”, l’ultimo tratto della Grotta della Bàsura.

La sua particolarità è la forma sferica delle sue concrezioni, tipica di una crescita subacquea. Essa è dedicata alla mitologica Dea della Fecondità, è una sala ritenuta unica al mondo tra le grotte conosciute.

Si sbuca quindi nelle sale terminali della Grotta di Santa Lucia Inferiore, nelle quali si possono ammirare i “fiori di calcite”, particolari concrezioni processi di evaporazione e condensazione dell’acqua, in differenti condizioni di temperatura e di pressione. È, inoltre, possibile osservare una diversa forma di cristallizzazione del carbonato di calcio, la cosiddetta aragonite riconoscibile per l’aspetto “aghiforme” dei suoi sottili e brillantissimi cristalli.

Superato su un ponte artificiale il profondo baratro del “Pozzo dell’Ade”, si risale con diverse scalinate fino a raggiungere l’imponente “Sala del Pantheon” che è l’ambiente più ampio della Grotta Inferiore di Santa Lucia, con le concrezioni di maggiori dimensioni, tra cui una colonna alta più di otto metri. Particolare è poi una stalagmite ricoperta di cristalli di aragonite definita, per la sua bellezza, la “perla” della grotta. In diversi punti si possono osservare fratture e concrezioni spezzate, segno di antichi terremoti preistorici.

Proseguendo sempre in salita si giunge alla “Sala dei Capitelli” o “Sala dei Livelli”. La presenza di laghi sotterranei è infatti segnalata da cornicioni calcarei e da piattaforme che si sono formate all’estremità di stalattiti e di stalagmiti, in corrispondenza dei livelli che l’acqua ha mantenuto per lunghi periodi.

Un ultimo breve tratto consente di raggiungere una nuova porta in ferro murata che immette nel “Tanone”, la parte iniziale della grotta, priva di concrezioni, conosciuta da sempre. Nel 1944 fu utilizzata come rifugio antiaereo per la popolazione di Toirano, oggi viene utilizzata per manifestazioni ed eventi culturali quali concerti e balletti, oltre che per laboratori didattici e cantina enologica.

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Il valore paleontologico

Oltre alle fiabesche formazioni calcaree, le grotte di Toirano ci regalano una meravigliosa raccolta di fossili di animali preistorici. Tra questi, il più famoso è l’imponente orso speleo, un animale estinto diffuso nella regione durante il Pleistocene.

Ancora più rari i fossili di altre specie, come la grande iena delle caverne, lupo, il leone, il rinoceronte lanoso e il colossale megalocero, antenato del cervo elafo.

Il valore archeologico

Le grotte di Toirano sono anche importanti dal punto di vista archeologico, poiché sono stati scoperti numerosi reperti che testimoniano la presenza dell’uomo preistorico nella zona. Tra questi ci sono ossa, strumenti in pietra e graffiti sulle pareti delle grotte. Uno dei graffiti più famosi e toccanti è la “mano rossa”, un’immagine di una mano stampata sulla parete della Grotta della Bàsura che risale al periodo Magdaleniano intorno ai 12.000 anni fa.

Trekking e cultura a Toirano

Le grotte di Toirano sono state aperte al pubblico nel 1953 e da allora sono diventate una meta turistica popolare per gli appassionati di speleologia, di storia naturale e di archeologia. 

Vengono puntualmente organizzate diverse visite guidate, su percorsi sicuri, per visitare le grotte. Esse ci consentono di ammirare non solo la magnificenza del luogo ma anche di apprendere le cause naturali delle loro differenti conformazioni.

Inoltre, nelle grotte si tengono anche eventi speciali, come concerti e spettacoli teatrali, che sfruttano l’acustica naturale delle caverne per creare un’esperienza unica per il pubblico.

In sintesi, le grotte di Toirano rappresentano uno dei maggiori tesori naturali e culturali della Liguria. Grazie alla loro bellezza e alla loro importanza storica, le grotte sono diventate una meta turistica popolare per gli appassionati di geologia, paleontologia e archeologia, oltre che per chiunque voglia vivere un decisamente eccitante viaggio nel tempo.

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